Sud e Magia
Mauro Bubbico

Perché una mostra dal titolo così esoterico? Perché una mostra che rimarca, fin dal titolo, l’appartenenza ad un SUD magico? Non è una operazione retorica, piuttosto dialettica, che nasce nella necessità di fare emergere una cultura popolare sedimentata in centinaia di anni di miti e di riti, un bestiario grafico che vuole raccontare non solo l’anima di un pensiero meridiano profondamente intriso della sua cultura mediterranea e locale, ma, anche, la necessità di raccordarne i suoi destini ad un percorso culturale ampio che attraversa tutta la cultura del novecento.

L’Italia di Mauro Bubbico è lunga e si dipana verso oriente facendo dialogare uomini, draghi ed esseri antropomorfi alle figure del teatro di Oskar Schlemmer, in una sequenza continua di rimandi di significati sempre rinnovati, mai scontati. Contemporanei.

Allo stesso tempo le composizioni di Mauro Bubbico non sono mai -solamente- decorative, piuttosto invitano al pensiero e a ragionare sul nostro ruolo nel mondo, piccoli umani che con la sola forza del pensiero e della magia possono combattere i mostri della mafia, del pregiudizio, della povertà umana.
L’uso del colore, spregiudicato, spiazzante, esagerato e dirompente, raggiunto a valle di collaborazioni decennali con tipografi illuminati, diventa strumento per rimarcare la cultura a-moderna dei nostri Sud, ma anche la necessità di riappropriarsi del suo pensiero rivoluzionario.